ETIOPIA (“Dancalia Etiope”) di Loredana Boscarato
Torna indietroETIOPIA Africa – nome viaggio: “Dancalia Etiope”
viaggio realizzato da Loredana Boscarato – nel 2012, mese di GENNAIO
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ETIOPIA tra sacralità e inospitale, quanto affascinante, natura
Un viaggio intenso, che non lascia un attimo di sosta e di noia come solo l’Africa sa fare.
La Dancalia, l’inferno in terra, è di una bellezza strabiliante. Selvaggia e violenta mette subito a dura prova il povero viaggiatore che vi si avventura.
Sembra tutto più facile nella seconda parte del viaggio, più culturale e mistico, arricchito dallo splendido Timkat, l’Epifania copta.
DANCALIA, parte prima minuti 10,36 – guarda il video
DANCALIA
La regione della Dancalia in Etiopia è la depressione più bassa e grande al mondo (quasi un terzo dell’Italia) che si estende sul lato orientale del grande acrocoro dell’Etiopia, costituito da enormi montagne basaltiche alte più di 4.000 metri, che forma la maggior massa di
rocce vulcaniche ed i più estesi altopiani del continente africano. E’ un luogo dal fascino speciale per chi ama la natura, l’esplorazione geografica e l’ignoto, dove ancora oggi non è facile avventurarsi.
DANCALIA, parte seconda minuti 11,12 – guarda il video
La Dancalia è una terra estrema caratterizzata da deserti di lava a causa dell’intenso vulcanismo dell’area e da un enorme strato di rocce evaporitiche, conosciuto come la “Piana del Sale”, posto circa a 120 m al di sotto del livello del mare, che ricopre la parte centrale della depressione per circa 600 km2, con spessori stimati da 1000 a 3000 metri. Del tutto ignorata dalle carte geografiche fino a 80 anni fa, venne esplorata per la prima volta nel 1928 da una spedizione italiana che impiegò 4 mesi per attraversarla.
Deserto atipico formato da sabbie, colate di lava, vulcani attivi e spenti, laghi salati ed enormi distese di sale, costituisce uno dei luoghi più caldi e inospitali della terra, ed è anche uno dei punti più bassi sotto il livello del mare.
Qui sembra di essere su un altro pianeta, non nel cuore dell’Africa orientale, vicino alle acque del Mar Rosso.
ETIOPIA storica, parte prima minuti 6.18 – guarda il video
regione del Tigray con le chiese rupestri
Gli anfratti dell’Amba Gheralta, montagna dalla cima quasi piatta e pareti verticali, nascondono una serie di chiese ipogee di grande valore storico ed architettonico, le cui origini risalirebbero ad un periodo tra il VI e X secolo.
Ogni cima del Tigray ha una chiesetta, sembra ce ne siano circa 150.
ETIOPIA storica, parte seconda minuti 4.56 – guarda il video
La leggende dell’Arca dell’Alleanza di Axum in Etiopia e i bagni di Gondar
Per il loro valore storico, le rovine archeologiche presenti sono state incluse nel 1980 dall’UNESCO nella lista dei Patrimoni dell’umanità.
ETIOPIA storica, parte terza minuti 2.43 – guarda il video
Zona dell’Ahmara in Etiopia nord-occidentale e navigazione sul Lago Tana
Il lago Tana è il lago più esteso dell’Etiopia, ha una superficie di circa 3.600 kmq ed è situato nella parte Nord del paese a 1788 metri di altezza. Ha per emissario il Nilo azzurro, che da esso prende origine verso Sud, formando, dopo un tratto di qualche km, le imponenti cascate del Nilo Azzurro, seconde in Africa solo alle cascate Vittoria.
ETIOPIA storica, quartaminuti 9,46 – guarda il video
la città santa di Lalibela e la festa del Timkat, l’Epifania copta
Merita un viaggio a parte il periodo del Timkat, la più importante festa ortodossa in Etiopia: tre giorni di riti e celebrazioni per commemorare il battesimo di Gesù Cristo nel Giordano.
– Dai Sancta Sanctorum delle chiese escono in processione le Talbot, copie delle Tavole sacre con i dieci comandamenti, i cui originali starebbero nell’Arca dell’Alleanza ad Axum.
– Le Talbot vengono ricoperte da tessuti damascati per non essere dissacrate dagli sguardi degli infedeli, e portate in una tenda cerimoniale vicina ad un corso o a uno specchio d’acqua che simboleggia la fonte battesimale e la cui acqua verrà benedetta.
– Una processione accompagna il viaggio rituale delle Talbot, con canti e balli ritmati da tamburi, corni e sistri.
– Si prega tutta la notte e i pellegrini dormono tutto attorno alla tenda per restare vicini alle Talbot.
– Al mattino i sacerdoti aspergono con l’acqua benedetta le Talbot, le croci, gli oggetti sacri e le persone che a volte si immergono nell’acqua richiamando il rito del battesimo nel Giordano.
– Il terzo giorno si festeggia San Michele Arcangelo, e con altre processioni si riportano le Talbot nelle chiese.